mercoledì 3 luglio 2024

Lectio divina su Salmo 37,7

Sta' in silenzio davanti all'Eterno e aspettalo.”

Si sta in silenzio non solo quando si è davanti a Dio, ma anche mentre lo si aspetta.
Cosa c’è nel silenzio?
Paura: di restare soli con il chiacchiericcio della nostra mente e con le accuse della nostra coscienza. Paura di non avere appigli fuori dalla nostra mente e dalla nostra anima, dove andare a rifugiarci perché l’Inconosciuto sta arrivando. Paura di vedere davvero una luce in fondo al tunnel e di renderci conto che, ciò che stiamo aspettando, è qualcosa che ci attrae e ci terrorizza insieme.
Stupore: perché l’eterno Amore di Dio ci cerca, ci vuol far perdere nell’oceano della sua presenza per darci vita, vita vera; non quella che pretende di darci il mondo, perché noi siamo nel mondo ma non del mondo (“Tutto quello che è nel mondo: la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita non è dal Padre, ma è dal mondo.” 1 Gv 2,16)
E si aspetta, con timore e tremore: “Servite l'Eterno con timore, e gioite con tremore.” (Sal 2,11)
E quando pare che non arrivi, lo si aspetta ancora: “E tu, quando dici che non lo scorgi, la causa tua gli sta davanti; sappilo aspettare!” (Gb 35,14) perché Dio non abbandona: “Buono è il Signore con chi spera in lui, con l'anima che lo cerca.” (Lamentazioni 3,25).
È nostro compito saperlo aspettare, avere un motivo profondo, averne il coraggio.
Perché, questo è certo, quando Dio arriverà, sconvolgerà la nostra vita.

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