giovedì 4 luglio 2024

Lectio divina su 1 Pt 5,8

“Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, va attorno come 
un leone ruggente cercando chi possa divorare.”


Il demonio scorazza apertamente nella nostra società. Non è allarmismo od oscurantismo, è quello che dice la Parola di Dio: "Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare ." (1Pt 5,8).
È una realtà che possiamo toccare con mano tutti i giorni.
E poiché non si è mai visto un diavolo in bicicletta o a passeggio sul viale, vuol dire che sono gli uomini ad essere cattivi, nel senso etimologico del termine: ‘captivi’, cioè prigionieri, appunto, del demonio.
È una realtà umana, spirituale e teologica. Non serve a niente volerla nascondere con teorie e ipotesi.
È l’eterna lotta tra la nostra anima celeste, lo spirito, e la nostra anima terrena, legata al nostro corpo.
Gesù ci invita: “Vegliate e pregate, affinché non cadiate in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole.” (Mc 14,38)
Tutti i tempi sono stati difficili, violenti, armati, ma forse si poteva contare ancora su un atteggiamento dell’uomo che aveva ben chiara in mente qual è il suo fine ultimo: ricongiungerci alla Fonte, all’Amore creatore e misericordioso.
Ma oggi, sarebbe ancora possibile trovare un sostrato pulito, dove la presenza di Dio ha tenuto lontano il leone ruggente?
Dobbiamo vegliare, essere sobri. E vegliare vuol dire: volere il bene, ricercarlo instancabilmente; vuol dire: dire bene, non usando parole e atteggiamenti violenti o maldicenti; vuol dire: vedere il bene, cercare in ogni cosa l’aspetto positivo, migliorabile, non giudicando niente e nessuno negativamente.
Dobbiamo pregare. Perché la nostra umanità non sarà mai capace, da sola, di fare fronte agli attacchi del demonio; avremmo sempre bisogno dell’aiuto di colui che il demonio l’ha già sconfitto (Mc 5,11-13)

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