![]() |
Crocifisso di San Damiano |
e voi avete in lui parte alla sua pienezza, di lui cioè
che è il capo di ogni Principato e di ogni Potestà.
(Col 2, 9-10)
Stiamo perdendo il senso del sacro; abbiamo ridotto Gesù a "nostro fratello".
Gesù È "nostro fratello", figlio dell'uomo, nel modo che la fede ce lo presenta, cioé perché è Figlio di Dio, e Dio egli stesso (Lc 1,35; 22,70). Se eliminiamo questa verità, che cioé Gesù è "altro", egli sarebbe semplicemente il figlio di un uomo e una donna.
Invece è il figlio di una donna, Maria, a cui l'Angelo annuncia la maternità divina per opera dello Spirito (Lc 1, 26-33); e di un uomo, Giuseppe, della stirpe di Davide, come annunciato dai profeti (Gv 7,42; Mt 1,1-17).
Gesù era vero uomo, ma anche vero Dio. In noi Dio fa incarnare una scintilla di Sé; in Gesù abita la totalità della divinità (Col 2,9-10). In noi insiste lo Spirito, che ci viene da Gesù stesso (Gv 15,26); Gesù è il Padre e lo Spirito che ha camminato in mezzo a noi (Gv 10,30).
Perdere il senso del sacro vuol dire ridurre tutta la nostra vita a ideologia, a un fare convulso e caotico, pur con tutte le nostre buone intenzioni.
Noi invece non siamo solo "uomini buoni", che si prendono cura del prossimo, ma siamo operai nella vigna del Signore.
Il mondo, con la sua bellezza e la sua sofferenza, non ci appartiene, ma ci è stato donato perché ne usiamo secondo il volere di Dio (Gn 2, 15).
Ritrovare il senso del sacro non significa tornare al falso pietismo dei secoli scorsi, ma ridare slancio alla nostra opera nel mondo, ritrovare una motivazione superiore al nostro agire.
Significa rimettere nel giusto ordine la nostra vita: prima Dio, poi l'uomo.
Se iniziamo da Dio, ci sarà naturale ascoltare le sue parole e andare verso l'uomo solo, sofferente, sfruttato (Is 5,7). Sarà un offrire le nostre mani e il nostro cuore a Dio.
Si racconta di una delle suore di Madre Teresa di Calcutta, che attualmente guida la congregazione, che si recò a Calcutta piena di fervore e di voglia di aiutare il prossimo. Quando arrivò vide che le suore si alzavano presto e passavano circa tre ore tra preghiera, meditazione e celebrazione eucaristica. Di ciò si lamento con Madre Teresa, dicendo che si 'perdevano' ore preziose che potevano essere dedicate ai poveri. Ma col tempo capì che proprio per quelle ore 'perse' a pregare' Madre Teresa e le sue consorelle erano in grado di dare la propria vita totalmente ai poveri.
Ritroviamo il senso e l'atteggiamento della venerazione, che viene da una profonda intimità con Dio: colui che ho davanti è nientemeno che colui che ha creato me e tutto ciò che nell'universo esiste.
Ritroviamo il senso del sacro nelle nostre grandi e piccole azioni quotidiane; nei gesti di fede, semplici e umili, dei nostri anziani, che pur non andando in missione erano sempre pronti a donare sé stessi quando il Signore li chiamava nella quotidianità faticosa del lavoro e della famiglia.
Rotroviamo il senso dl sacro per non perdere il contatto col divino.
Vivere il sacro rende gioiosa la vita e ci ridona la potenza del fuoco dello Spirito che abita in noi.
Nessun commento:
Posta un commento