venerdì 21 giugno 2024

Lectio su Salmo 56,3-4.8

3 Nel giorno della paura, 
io confiderò in te.
4 In Dio, di cui celebro la parola;
in Dio confido e non temerò;
che mi può fare il mortale?
8 Tu conti i passi della mia vita errante;
raccogli le mie lacrime nell'otre tuo;
non sono registrate nel tuo libro? (Sal 56,3-4.8)

Esaù ebbe una vita errante (Gen 27,40).
Mosè chiederà, in nome di Dio, ad Israele di ricordare ogni giorno che: “Mio padre era un Arameo errante; scese in Egitto, vi stette come straniero con poca gente, e diventò una nazione grande, potente e numerosa.”
Geremia, nei suoi lamenti su Gerusalemme, chiede al suo popolo di tenere a mente nella sua vita errante tutti i beni preziosi che il Signore gli aveva concesso (Lam 1,7).
La Bibbia è piena di erranti, persone che escono dalla loro terra per andare incontro al Signore; che sono cacciate dalla loro terra; che scelgono di vivere senza una casa e senza una terra.
Persone erranti come noi, perché la Bibbia parla proprio di noi, di ogni momento della nostra vita.
E proprio quando ci sembra di andare vagando per vie che non conosciamo, quando siamo disorientati da quel che capita dentro e fuori di noi, quando crediamo che il mondo non ci voglia più accogliere, ecco la Parola del Signore: Tu conti i passi della mia vita errante! Forse la nostra vita è veramente errante, senza una meta precisa, irta di pericoli, eppure Dio conta uno ad uno i passi che compiamo, e su ognuno veglia perché non mettiamo anche solo un piede in fallo.
L'Eterno protegge tutti quelli che lo amano”. (Sal 145,20)
Noi non siamo mai soli: su di noi veglia Colui che più d'ogni altro al mondo ci ama (Ap 1,5).
La Bibbia è, anche, una storia d’amore.

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