C’era un uomo che aveva un campo.
Il campo era rigoglioso e tutto quello che l’uomo piantava cresceva a dismisura, perché l’uomo ne aveva molta cura e lo innaffiava tutti i giorni abbondantemente.
Tutti nella regione ammiravano quel campo e il lavoro che l’uomo faceva per mantenerlo sempre fertile.
Un giorno sopraggiunse una grande siccità e venne meno l’acqua nelle sorgenti da cui quell’uomo attingeva per innaffiare il campo, tanto che il campo cominciò a seccare a vista d’occhio.
L’uomo allora cominciò a disperarsi perché non poteva più bagnare la terra del campo.
Un giorno passava di lì un vecchio cercatore d’acqua a cui avevano raccontato di quell’uomo e del suo campo che stava seccando.
Così andò da lui e gli disse:
“Perché non provi a vedere se sotto il tuo campo c’è l’acqua?”
“E come faccio a saperlo?” rispose l’uomo.
“Io so come si fa, e ti posso aiutare in cambio di un piatto di minestra e di un pane da portare via quando riprenderò la mia strada.”
L’uomo rimase a pensare un po', titubante, perché sperava che la siccità finisse e tornasse l’acqua e lui non fosse costretto a sprecare una parte del suo campo per scavare il pozzo.
E disse al vecchio rabdomante:
“Non ho bisogno di scavare un pozzo qui, perché la siccità prima o poi finirà e l’acqua tornerà.”
Allora il vecchio cercatore d’acqua lo salutò e se ne andò via.
Ma la siccità non terminò e il campo dell’uomo era ormai allo stremo: le zolle di terra erano così aride che il vento le sbriciolava e se le portava via.
L’uomo, disperato, ripensò alle parole del vecchio rabdomante e, davanti allo spettacolo desolato di quello che una volta era stato il suo campo verde e rigoglioso, si disse:
‘Farò scavare il pozzo, anche se questo mi costa dover rinunciare ad un pezzo del mio campo.’
Così fece chiamare il vecchio e lo pregò di cercare per lui l’acqua sotto il suo campo.
Il vecchio arrivò, cercò con la sua bacchetta l’acqua, la trovò e in quel punto fece scavare il pozzo.
L’acqua zampillava fresca e abbondante, tanto che bastava per innaffiare il campo di quell’uomo e anche quelli vicini.
Allora l’uomo, pieno di gioia, non solo diede al vecchio quello che aveva chiesto, ma lo ospitò nella sua casa fino a che il vecchio volle e ne ebbe bisogno.
Un giorno venne il tempo per il vecchio rabdomante di andare. Mentre si stavano salutando, l’uomo gli disse:
“Ma perché non ho dato ascolto prima alle tue parole e non ti ho permesso di cercare l’acqua! Avrei potuto risparmiarmi giorni e giorni di siccità e le mie piante non avrebbero avuto a soffrire così tanto.”
E il vecchio gli rispose:
“Perché di fronte alle difficoltà l’uomo sceglie sempre la via che gli sembra la più facile e veloce. E invece bisogna avere il coraggio di rischiare, perché solo se si scava a fondo e si rinuncia a qualcosa si trova la risposta ai propri bisogni e alle proprie domande. La risposta c’è sempre ma, come quell’acqua che ora hai nel pozzo, non la puoi raggiungere se non scavi in profondità, altrimenti resterà sempre nascosta.”
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